“Un giorno, avendo bisogno di quattrini, mi presentai allo sportello di una banca e dissi al cassiere: “Per favore, mi potrebbe prestare centomila lire?”. Il cassiere mi disse: “Ma sa che lei è un umorista…”. Così scopersi di esserlo.” (Achille Campanile)
“Leggero Novecento” . Sotto questo titolo, in scena, uno spettacolo composto da scene, atti unici, monologhi firmati dalla penna e dall’estro di uno dei più grandi umoristi italiani.
Lo stile di Achille Campanile, variamente accostato a Pirandello, per alcune analogie con alcuni “percorsi” in tema di convenzioni, al teatro dell’assurdo di Ionesco e al Surrealismo, è, in realtà, un unicum nel panorama letterario e definitivamente elevato ad autore “classico” del teatro del Novecento.
Il repertorio musicale di Fred Buscaglione, brani strumentali e canzoni, alcune eseguite dal vivo, commenta e accompagna nello spettacolo i testi di prosa.
Pagine di musica e di teatro, scritte anche per la rivista e il varietà televisivo, per sorridere sul bon ton, i piccoli sogni e le paradossali ambizioni di una società che vuol dimenticare gli orrori di una guerra. Atmosfere vagamente retrò per descrivere a tratti di acquerello e con spietata “leggerezza” il nostro Novecento.
con Teresa Pascale, Giulia Gambioli, Dino Barbarino e Peppe Viggiano regia Giulia Gambioli musiche tratte dal repertorio di Fred Buscaglione arrangiamenti Enzo Izzi