anno 2001 – Cristo si è fermato a Eboli

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Sul filo della memoria inizia il viaggio di Carlo Levi in Basilicata, “in questa terra scura senza peccato e senza redenzione”.
Lo spettacolo nasce dal progetto Oltre Eboli sussurri e voci dalle terre del silenzio svoltosi ad Aliano (MT)  (luogo del confino di Carlo Levi), organizzato dal Parco letterario Carlo Levi e dall’Associazione Basilicata Spettacolo.
Ed è proprio qui, in mezzo ai calanchi di Aliano,  che “La Mandragola Teatro”, giovane compagnia professionale della Basilicata,  ha ricostruito suoni, colori e atmosfere del “Cristo si è fermato a Eboli”.
In un continuo flash-back, i ricordi del confinato torinese si materializzano per raccontare la storia di un popolo,  la sua identità. All’ombra di quel mascherone grigio, metafora delle case con gli occhi di Aliano, tra realtà e magia scorre la vita con i suoi tempi: dal lento e ritmato ondeggiare della cuna, al dolore, alla morte, alla redenzione.
E’ il riscatto di una civiltà, la civiltà contadina con il suo fascino antico e misterioso fatto di briganti e monachicchi, di santi e streghe, di miseria e disperazione, ma anche di una grande umanità.
Una ricchezza che Carlo Levi ha saputo cogliere e raccontare attraverso la gente e gli eventi vissuti in quelle terre del confino. Sul palcoscenico della storia, il confinato diventa testimone di un mondo che non esiste più, ma che “è in ciascuno di noi”.
Un popolo che non porta  i segni della malaria, dell’infinita povertà dei Sassi, ma con il volto chino va ancora incontro alla Madonna nera. Un’umanità che non crede in monachicchi, streghe e filtri magici, ma ne conserva la ritualità, i gesti, ma anche i suoni, i sapori, i colori.
E tutto questo, nell’anno dei festeggiamenti per il centenario della nascita di Carlo Levi, diventa un affascinante spettacolo teatrale, l’ennesimo omaggio “a una terra senza peccato e senza redenzione”.
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