La metodologia operativa su cui si basa il progetto è di utilizzare il teatro come possibilità di crescita e di incontro tra le persone, punto di riferimento e di aggregazione di uomini ed energie affinché si possa dare uno stimolo nuovo alla qualità della vita.
Si intende utilizzare il teatro come volano per una nuova imprenditorialità creando le condizioni e apportando le qualificazioni necessarie affinché tale progetto si concretizzi.
L’idea fondamentale è di non creare un evento teatrale episodico, ma un momento di alta formazione professionale tale di innescare un processo di autonomia delle diverse figure formate.
Si intende attivare un processo di formazione professionale sulla tecnica di costruzione di pupazzi, e relativa tecnica di manipolazione a “vista”.
Si ritiene che possa assolvere all’idea progettuale un lavoro di analisi e studio del capolavoro di Cervantes: Don chisciotte della Mancha.
La scelta, scaturisce dalla natura stessa dell’opera, considerata come una storia adatta al teatro e specialmente al teatro-ragazzi per la materia trattata, i contenuti, lo stile, per il fascino e il divertimento che stimola nel lettore di tutte le età. E’ uno di quei capolavori che offrono la possibilità di numerose chiavi di lettura, canovaccio inesauribile di spunti di riflessione e di interpretazione. Inoltre ben si prestano i protagonisti di Cervantes per un lavoro sui pupazzi animati.
In linea, dunque, con quanto si è prefissi il lavoro degli allievi si baserà sul fronte della ricerca e dell’analisi dei personaggi chisciottiani rivisti in una chiave di lettura diversa, quella dei pupazzi, personaggi a cavallo tra la maschera e la mitologia.
L’idea nasce dalla necessità di mettere in scena un personaggio che incarni il sogno, la sete di avventura, l’utopia che si proietta oltre le umane possibilità; a tal proposito, infatti, l’hidalgo di Cervantes si rivela, nella sua veste satirica, la massima rappresentazione artistica del dissidio tra l’ideale e la realtà, la poesia e la storia, il lirismo e il grottesco.
Il fantastico viaggio di Don Chisciotte della Mancia, è l’avventuroso viaggio del protagonista alla ricerca di gloriose imprese di cui è sempre fautore e vittima in un succedersi di situazioni tragicomiche, al limite tra il delirio e la consapevolezza.
Il gioco è un elemento determinante nella cultura dell’uomo e riconoscere l’importanza del gioco dal punto di vista antropologico significa anche una diversa attenzione alla cultura dei bambini, troppo spesso destinatari di messaggi inconsistenti o, peggio, retorici e patetici.
I sogni di don Chisciotte si manifestano e si svolgono, in una dimensione molto vicina allo strumento teatrale, se per teatro intendiamo, tra le altre cose, l’espressione più legata allo stato di spontaneità. E non, dunque, il moderno teatro borghese, ma se mai qualcosa che richiama alla funzione che certe manifestazioni “teatrali” avevano nelle società primitive.
Alla spontaneità, di fronte a strutture socioculturali che tendono per lo più a negarla, l’uomo moderno va “addestrato”; “giocare con la spontaneità”, di cui l’uomo ha paura, come di qualcosa che non è in grado di controllare, diventa il grande compito del teatro-ragazzi.
Don Chisciotte compie un viaggio di conoscenza per universi sconosciuti, esplorando le più recondite possibilità dell’io, si prepara ad affrontare tutte le situazioni, le più inattese e lo fa giocando con “ i ruoli”, dei personaggi veri o immaginati, delle cose, delle situazioni: una dimensione che stimola e asseconda più di ogni altra l’animismo infantile.
Lo studio laboratoriale dell’opera di Cervantes, si baserà sull’analisi di alcuni episodi dell’opera originale, quelli che a nostro avviso possono costituire un convincente, verosimile viaggio fantastico tra le mirabolanti e straordinarie avventure del cavaliere cervantiano; Un viaggio tra le stupefacenti visioni dell’immaginario, tra i sogni e i miraggi di un uomo che salva l’entusiasmo e l’ingenuità dall’inganno del vivere.
Ed è proprio per questo carattere di infantile ingenuità e per atteggiamento ludico nei confronti della vita che spinge alla ricerca di soluzioni inaspettate che l’eroe-don Chisciotte annovera sempre grandi e sinceri consensi.